Che sia una vacanza o un paio di ore di relax, immagino che il tempo per te sia una di quelle cose alla fine della tua to-do list che regolarmente rimandi per mancanza di tempo. Ma cosa succede quando il tuo corpo ti urla che non ce la fa più, con sintomi che vanno dalla stanchezza cronica, al mal di testa, alla poca concentrazione o addirittura a vere proprie patologie. Finché non ti ci ritrovi in mezzo non ti rendi conto di quanto hai tirato la corda e hai chiesto a te stessa. Il problema è che di solito quando realizzi di essere arrivata al limite è già troppo tardi. In questo post ti do qualche suggerimento per evitare di oltrepassare quel sottile confine tra il “stringo i denti ancora un po’ anche se non ce la faccio più” e “sto perdendo i pezzi, non ho più energie”.
Wonder chi?
Chiariamo subito una cosa: Wonder Woman ha fatto più danni della guerra dei cent’anni. Quest’idea di dover per forza fare sempre mille cose e riempirsi di impegni altrimenti sembra che non si faccia nulla o “chissà cosa pensa la gente” ha decisamente rotto le palle – pardon my French. È assolutamente normale e naturale esaurire le energie e la spinta, sentirsi stanche e senza voglia di fare. Anzi, ti dirò di più: tutte ci sentiamo così. Quindi il primo consiglio per evitare di finire in burn out è proprio quello di calibrare gli impegni, sia di lavoro che personali, che decidi di prenderti e di non sentirti in colpa se non riesci, con la testa e con il fisico, ad occupartene. È sempre meglio dire di no perché si sa che non si sarà in grado di fare un buon lavoro piuttosto che accettare e avere risultati scarsi o addirittura ricevere un reclamo.
Fissa i tuoi orari di lavoro
Sì, lo so cosa stai pensando: “ma io ho deciso di lavorare da freelance anche per poter lavorare quando voglio!” Certo, come darti torto. Però hai mai tenuto conto delle ore che lavori? Dei giorni di festa passati davanti al computer, delle sere sul divano a “guardare la tv” con il portatile sulle gambe? Ecco, a questo mi riferisco.
Non devi necessariamente lavorare dalle 9 alle 18, ma fissare un monte ore giornaliero massimo oltre al quale non puoi garantire di lavorare in modo adeguato ti può aiutare a non strafare. Ci sono periodi in cui il lavoro è più intenso e bisogna sforzarsi di dedicare alla propria professione più di quello che possiamo o vorremmo, ma deve essere un’eccezione, un intervallo di tempo ristretto ed eccezionale.
Prenditi almeno un giorno a settimana in cui non pensi al lavoro e ti dedichi a qualcosa che ti piace: una gita fuori porta, un’uscita con un’amica, uno sport, un libro da leggere sul divano. Tutto ciò che ti faccia rilassare e staccare è concesso! Questo ti aiuterà anche a fissare dei momenti di pausa necessari per non andare in sovraccarico.
Fissa momenti di pausa durante la giornata
Avere dei momenti di respiro durante la giornata che si intervallino alle mille task che ci prefiggiamo di portare a termine, agli appuntamenti, alle commissioni, è necessario per mantenere un equilibrio. Concediti una coccola tutti i giorni: può essere la meditazione al mattino, lo sport, un bicchiere di vino a fine giornata o un bagno caldo. Decidi tu cosa fa per te, ma dedicati un momento lontano dal cellulare, dalle notifiche, dalla confusione.
Tieni traccia dei flussi di lavoro
Tenere traccia delle richieste nel corso dell’anno è uno stratagemma che trovo molto utile per capire i picchi di lavoro, prevederli e correre ai ripari quando invece per un determinato servizio non ci sono progetti. Puoi farlo registrando su un file Excel i vari incarichi che ti vengono proposti e il tempo necessario per portarli a termine, di giorno in giorno (puoi dedicare a questa operazione il venerdì o l’ultimo giorno del mese, ad esempio). In questo modo avrai una previsione dei momenti ideali per fare le valigie e andare in vacanza, se iscriverti a quel corso che ti terrà impegnata per diverse settimane oppure anche se accettare un progetto corposo.
Programma sul lungo periodo
Se mi segui da un po’ già lo sai che sono una grande fan della programmazione a lungo raggio. La mia amica Professional Organizer Chiara mi sgrida, ma personalmente mi trovo molto bene con questo metodo. Di solito stilo una programmazione di massima per l’anno successivo tra luglio e agosto (ad esempio quest’anno ad agosto ho stilato quella per tutto il 2020): inserisco i vari eventi ai quali vorrei partecipare basandomi sulle date effettive o su quelle dell’anno precedente, segno i periodi di maggiori richieste, pianifico lanci di nuovi servizi e quando vorrei andare in vacanza. Ovviamente questo documento, rigorosamente in Excel, non è definitivo né vincolante, ma mi aiuta ad avere una visione di insieme molto utile quando devo decidere per progetti a lunga scadenza o voluminosi. Questa poi è la base dalla quale parto per programmare mese per mese, togliendo ciò che non mi interessa più.
Sii consapevole dei tuoi limiti
È l’ultimo punto della mia personalissima lista, ma forse è il più importante di tutti: la consapevolezza. Essere cosciente dei propri limiti, sapere fin dove ci si può spingere e conoscere la propria produttività è di grande aiuto per prevenire di ritrovarsi in burn out. Personalmente di solito inizio a sentire una forte stanchezza verso maggio, complice la primavera e i mesi precedenti durante i quali il lavoro è a ritmo sostenuto: per questo cerco di non accettare troppi incarichi in questo periodo e provo a ritagliarmi qualche giorno di vacanza prima di arrivare con la lingua a penzoloni. In più, quando si avvicina questo momento dell’anno, so che la mia produttività cala drasticamente e che per portare a termine una traduzione mi ci vuole più tempo del normale: tengo conto anche di questo quando accetto un incarico, per non ritrovarmi a dover rincorrere le scadenze, darmi il tempo per lavorare bene e soprattutto per non colpevolizzarmi.
E tu, quand’è stata l’ultima volta che ti sei presa del tempo tutto per te?