
Ti sei appena laureato e vuoi fare il traduttore freelance: già ti vedo con la tua pergamena in mano, tra brindisi e scherzi. La felicità dipinta in volta, quella di chi ha appena concluso un percorso universitario e non vede l’ora di conquistare il mondo. L’eccitazione che invade ogni molecola del tuo corpo in attesa di iniziare a lavorare “sul serio”. Uno stato di estasi che dura fino al dopo sbornia da festeggiamenti, quando ti ritrovi a fare i conti con la realtà: e adesso da dove comincio?
Le 5 regole fondamentali del traduttore freelance
1. Studia il settore e i colleghi
Per diventare traduttori freelance tutti abbiamo iniziato da zero e tutti abbiamo avuto la necessità di cercare risposte ai nostri quesiti esistenziali. Nel 2017 su internet puoi trovare (quasi) tutto quello che ti serve: ci sono forum di traduttori, gruppi Facebook dedicati, giornate di formazione e networking. Cerca di partecipare agli eventi legati al mondo della traduzione (e non solo), di farti conoscere e di fare amicizia con altri colleghi: ai più esperti potrai fare qualche domanda che ti tormenta, con i tuoi coetanei puoi mantenere un legame per spronarvi a vicenda e diventare insieme traduttori liberi professionisti.
2. Tieniti aggiornato sulle ultime tecnologie
Siamo sempre nel 2017 e ogni giorno c’è qualche programma o qualche app che ne rimpiazza la versione precedente, magari a pochi mesi di distanza. Anche per i traduttori freelance ci sono app che aiutano tantissimo nella gestione del tempo e nell’organizzazione della quotidianità, sia privata che lavorativa, come ad esempio SelfControl, ToDoist, Asana. Cerca e trova i sistemi di automazione della parte amministrativa dell’attività che fanno per te, come Fattura24 per la fatturazione. Se vuoi dedicarti alla traduzione tecnica, impara ad usare i CAT. I programmi di videoscrittura sono indispensabili e vanno conosciuti alla perfezione per due motivi: il primo, per essere competitivi. Se non sai usare Word o simili non puoi pretendere di trovare lavoro come traduttore. Il secondo motivo riguarda il minor tempo che impieghi per gestire e realizzare la traduzione stessa. Se poi vuoi avere un asso nella manica in più, può esserti utile conoscere anche i programmi di impaginazione come InDesign, in particolare per le traduzioni editoriali, e quelli per modificare le immagini come Paint, per cominciare dalle basi, e Photoshop, per risultati più professionali. Questi ultimi ti potranno tornare utili non solo per i progetti di traduzione ma anche per la tua promozione sui social. Che è fondamentale per farti conoscere.
3. Sii curioso
All’inizio del percorso per diventare traduttori freelance è normale non avere tanto lavoro e molto tempo libero: impiegalo al meglio! Cerca su internet qualsiasi fonte di ispirazione: dalle foto per i canali social, agli articoli da leggere, imparare e condividere, fino ai corsi di formazione e, soprattutto, i tuoi potenziali clienti. Non smettere di essere affamato di cose nuove, naviga, apri tab su tab, cerca domande alle tue risposte e trova risposte a domande che non sapevi di avere. Guarda e studia come operano i tuoi colleghi traduttori, ma anche persone al di fuori del tuo settore. E poi metti in pratica quello che hai imparato.
4. Controlla il tuo italiano e fai un corso di scrittura
Sembra una cosa scontata ma non la è affatto. Un madrelingua italiano dovrebbe conoscere alla perfezione la lingua che parla da quando è nato, ma non sempre è così. Se vuoi lavorare come traduttore libero professionista, il fulcro del tuo lavoro è la comunicazione e se il tuo modo di esprimerti, nel parlato e nello scritto, non è chiaro, ha degli errori e non risulta fluido, allora hai un problema. Il modo in cui parli e scrivi deve essere scorrevole, scivolare come uno slittino sulla neve nelle orecchie e negli occhi di chi ti ascolta o legge. Controlla sempre le parole che digiti sul tuo computer o sul telefono e verifica di non aver commesso refusi, di aver utilizzato la giusta punteggiatura e che il messaggio sia ben chiaro e non fraintendibile. Il telefono soprattutto spesso applica la correzione automatica alle parole che non riconosce e ci fa pubblicare messaggi sconclusionati. Per esercitare il tuo modo di esprimerti, un’ottima soluzione è fare un corso di scrittura: sia che tu voglia affiancare il lavoro di copywriter a quello di traduttore freelance, sia che tu abbia intenzione di aprire un blog o anche solo per fare un esercizio utile, un corso focalizzato sulla scrittura ti aiuterà a scioglierti, prendere più dimestichezza con la lingua italiana e fare tuo uno stile più diretto e giovanile dell’arcaico burocratese che ci hanno insegnato a scuola (hai presente l’espressione “si accusa ricezione”? Ecco, cancellala dalla tua mente, tanto per iniziare!).
5. Informati da un commercialista
Se vuoi lavorare come traduttore libero professionista ti consiglio di consultare un/a commercialista e chiedergli/le TUTTI i dubbi che hai a proposito di tasse da pagare, come fatturare e compagnia bella. Su internet trovi tante informazioni, ma le leggi che disciplinano il lavoro cambiano di continuo ed è sempre meglio affidarsi a un professionista onde evitare di incorrere in sanzioni per aver dimenticato di pagare una rata delle tasse! Non limitarti a parlare solo con un commercialista, se non ti convince, non è abbastanza chiaro nel spiegarti i vari regimi fiscali e cosa comportano o se semplicemente non ti piace a pelle, cercane un altro. In ogni caso prima di scegliere incontrane almeno tre e metti insieme tutte le informazioni per avere una base di partenza. Tieni presente che anche il commercialista, come tutti i professionisti, ha un onorario che può fare paura soprattutto a chi è un traduttore freelance alle prime armi. Per risparmiare qualcosa i primi tempi puoi affidarti anche a qualche associazione di categoria che fornisce questo servizio, ma verificane prima l’affidabilità.
Bonus: la sesta regola
6. Rimboccati le maniche.
Il percorso per affermarsi come traduttore freelance da zero è lungo e tempestoso, non raccontiamoci favole. Però è possibile. Bisogna volerlo davvero, impegnarsi in tutto ciò che si fa, dimostrarsi attivi. Non smettere di proporsi, cercare potenziali clienti, trovare nuovi modi per esercitare la propria professione. Studiare tanto e di tutto, chiedere, provare, sperimentare. Non esiste un costume per trasformarsi in traduttore freelance, ognuno si cuce addosso il proprio.
Hai ancora dubbi o vorresti essere seguito passo passo nella costruzione del tuo impero? Guarda i servizi del Freelance Lab: ce n’è sicuramente uno che fa per te!
Se vuoi evitare di commettere gli errori più frequenti, come hanno fatto altri prima di te (indovina un po’ di chi sto parlando!), perché non partecipi al programma specifico per interpreti e traduttori freelance? Puoi confrontarti con colleghi ed esperti, direttamente da casa (sul tuo divano, magari!) , iniziare a lavorare e guadagnare, senza eccessive paure o troppa confusione in testa!