I 5 peggiori clienti del freelance

A tutti prima o poi, tocca avere a che fare con queste categorie di clienti: quando li incontri, il tuo lavoro si trasforma dalla cosa che ti piace di più in un vero e proprio incubo.

Queste sono solo alcune tipologie di clienti con i quali ti capiterà di lavorare e che ti metteranno in difficoltà: la prossima settimana vedremo come affrontarli e come evitare che queste situazioni spiacevoli si verifichino.

Collaborazione, questa sconosciuta

Quelli che prima di un incarico di interpretariato non mandano il materiale che ti serve per la preparazione, pensando forse che tu lo divulgherai ai quattro venti (ma ignorando che i professionisti hanno una deontologia professionale e sono vincolati dalla tutela della privacy); oppure quelli che, più o meno con le stesse scuse, non mandano i testi in visione per stilare un preventivo e valutare se si tratta di un argomento che padroneggi. O ancora, quelli che mandano i testi nei tempi concordati ma poi li modificano, e poi ancora, e poi ancora, e alla fine il testo che avevi tradotto non esiste più e devi ricominciare daccapo.

Ti pago (domani)

Eccoci al grande classico: i clienti che quando è ora di saldare i servizi che ti hanno richiesto rimandano, quando va bene, o spariscono. Per alcuni è una pratica consolidata, lo fanno proprio di mestiere, altri invece sono sbadati, poco organizzati e lasciano scadere il termine senza farci caso e senza pensare che i ritardi nei pagamenti si ripercuotono a cascata, soprattutto nei pesci piccoli, anche sui nostri fornitori (e sulle nostre spese, come l’affitto o il mutuo).

Me lo fai uno sconto?

Se c’è chi non prende seriamente la data concordata per il pagamento, c’è anche chi, prima ancora di vedere il preventivo, chiede di essere “trattato bene”, magari promettendo progetti consistenti e lavori continuativi. Oppure, una volta ricevuta la proposta, chiedono uno sconto, manco fossimo al Grand Bazar di Istanbul.

A modo mio

Vogliamo parlare di quelli che non hanno ben presente in cosa consista il tuo lavoro, ma pretendono di dirti come devi lavorare: servizi di interpretariato svolti in bagno, senza visuale – ovviamente – sull’evento e con pessima acustica (true story); oppure in cui viene richiesto, durante una consecutiva, di non usare alcun supporto per gli appunti perché “non è bello da vedere”. O ancora quei clienti che non vogliono che utilizzi CAT tool per la traduzione perché “possono far sbagliare”.

Ti mando un vocale, di dieci minuti

Ci sono poi quei clienti che si dimenticano di avere a che fare con un professionista e iniziano a scrivere SMS o addirittura mandare messaggi vocali su WhatsApp. Alcuni possono arrivare a inviare anche i documenti sui quali lavorare o addirittura il contratto firmato relativo all’incarico: se tutto va bene, questo avviene negli orari di ufficio, ma chi si lascia andare a questi mezzi di comunicazione spesso non tiene conto nemmeno se si tratta di sera inoltrata o del weekend.

Tripadvisor style

E quelli che, una volta consegnato o svolto un incarico, non si sbottonano e non forniscono un feedback, ma poi trovi una recensione o un commento negativo su internet? Invece che segnalare eventuali errori – ricordiamoci che siamo umani! – o cose che non funzionano in corso d’opera, dandoti l’opportunità di porre rimedio, preferiscono far sapere al mondo che con te non si sono trovati bene.

E tu ce l’hai un cliente dell’orrore con cui ha dovuto lavorare e vorresti non incontrare mai più? Raccontamelo nei commenti!

Parlo e scrivo in tutte le lingue che conosco Bevo tè bollente a tutte le ore del giorno, in tutte le stagioni. Amo quello che faccio e lo condivido con chi vuole fare il mio stesso lavoro.