Qualche tempo fa ho ricevuto un’email che recitava così: “Seguo i tuoi traguardi, i successi, le avventure varie che non ti lasci scappare e che fai vivere indirettamente anche a tutte noi. Che forza della natura che sei! Ti invidio e ti ammiro molto.” e mi sono chiesta: ma sta parlando di me? Sono io quella che non si fa scappare le avventure e che è una forza della natura?
La paura: una costante della mia vita
Tutte le mattine, quando mi alzo, resto per un po’ paralizzata dal terrore a pensare a cosa dovrò fare durante il giorno. Tutto mi fa paura: incontrare un nuovo cliente, andare in aula a insegnare, un testo da tradurre, cucinare un piatto mai preparato prima. Tutto. Non è sempre uguale, la paura: a volte mi toglie il fiato, altre mi accelera il battito del cuore, altre si manifesta con piccoli brividi lungo la schiena. Ormai so che sono fatta così e ho imparato a conviverci. Ma c’è anche una cosa che, nel presentarsi di questa paura, si verifica sempre uguale: la scarica di adrenalina che mi scuote dai capelli ai mignoli dei piedi quando decido di fare lo stesso, nonostante il respiro corto e l’agitazione, quelle cose che mi spaventano.
La mia ricetta per vincere la paura
Questa è la mia ricetta contro la paura: farle vedere che io sono più forte di lei e non perdere occasione per dimostrarle che nonostante tutto ce la posso fare. Credo sia diventato un vero e proprio atto di difesa: ogni volta che mi viene proposto qualcosa, grande o piccolo che sia, prima tremo e poi accetto di farlo, anche con un po’ di incoscienza. Mi ricordo come fosse ieri la prima volta che ho proposto uno speech al Freelancecamp: pensavo che il mio intervento sarebbe stato interessante, ma ero convinta che ce ne sarebbero stati altri migliori. E quando ho ricevuto l’email che mi comunicava che sarei dovuta salire sul palco del Boca Barranca, ho pensato: “non ci andrò mai!” Invece, nonostante i batticuore, l’ansia e la paura di fare una figuraccia, mi sono buttata e l’ho fatto. Così come mi sono buttata con il progetto del Freelance Lab: era una cosa nuovissima, che nessuno mai aveva fatto. C’erano i materiali da preparare, le dirette, trovare un sistema di registrazione. Eppure l’ho fatto e con il tempo si è evoluto fino a qui. Mi sono buttata quando mi hanno chiesto di partire dall’oggi al domani per la Germania per un interpretariato difficilissimo. L’ho fatto ogni volta che mi è stata fatta una proposta per la quale la vocina nella mia testa mi diceva “sei pazza, non sei in grado, non ce la farai mai, dì di no!” E così facendo le ho dimostrato che aveva torto, torto marcio.
Guardarsi da fuori per scoprirsi forti
Quell’email in particolare, e anche altri messaggi che ricevo in privato ogni tanto, mi hanno fatto fare un passo indietro, guardare quello che faccio e osservarmi da un altro punto di vista. Mi sono accorta che nonostante per me tutto ciò che faccio non sia mai abbastanza e sia di poca importanza, dal di fuori ha tutto un altro aspetto: ha un altro colore, un altro sapore, un altro profumo.
Quell’email mi ha insegnato a essere più clemente con me stessa e festeggiare i piccoli e grandi traguardi ogni volta che ne arriva uno nuovo.
Perché sì, io ho sempre paura, ma mi violento ogni volta e a modo mio la sconfiggo, questa paura.
Ciò che devi fare anche tu, se vuoi liberarti dalla sua morsa è semplice: buttati. E vedrai che non te ne pentirai.