Eh sì, è vero che praticanti e insegnanti di yoga tendono a consigliarlo ad amici, parenti, conoscenti, colleghi e passanti, per qualsiasi tipo di problema: mal di schiena, mal di testa, stress, ansia, insonnia, problemi a letto, tasse… Perché lo facciamo? È più semplice di quel che sembra: perché, in un modo o nell’altro ci ha cambiato la vita (o almeno il modo di vederla e viverla).
A me ad esempio l’ha cambiata al punto di mollare un lavoro “sicuro” per fare l’insegnante a tempo pieno, per tanti altri resta una pratica, una frazione della giornata che spesso si rivela la più importante. Ma cos’ha di così speciale, e soprattutto, perché dovresti provarlo?
Il magico potere dello yoga per freelance
Se stai leggendo questo articolo immagino che tu sia freelance o aspirante tale e molto probabilmente passi molte ore davanti a un computer – magari a casa, in biblioteca, in uno spazio coworking o in un bar. Credo di non sbagliare se deduco che lavori molto, considerando che oltre al lavoro effettivo ti devi occupare di tante altre cose (contabilità, amministrazione, marketing, networking – oltre ovviamente a una casa e magari pure una famiglia!). A periodi ti senti sopraffatta dalle mille cose da fare, in altri hai poco lavoro ma non riesci a rilassarti del tutto perché quel poco lavoro significa anche meno soldi.
Ci sono tantissimi benefici fisici dello yoga che molto probabilmente conosci (aumenta la forza e la flessibilità, risolve alcuni dolori causati spesso da una postura sbagliata) e che in realtà puoi raggiungere benissimo anche con altre attività come la ginnastica artistica, la danza e il pilates, e se queste ti piacciono e già le pratichi, va benissimo! Ciò che rende lo yoga diverso, e il motivo per cui ti farebbe bene provarlo, è che racchiude molto di più.
Durante una pratica yoga, spesso le posizioni vengono mantenute per un po’ di tempo e questo aiuta ad aumentare la forza e la flessibilità nel corpo, ma ha un effetto anche sulla mente: soprattutto ti insegna che, anche quando la mente cerca di convincerti che non ne puoi più e a mollare, in realtà sì, puoi resistere ancora. Ma ti insegna anche a continuare ad ascoltarti e a restare in contatto con te stessa persino nelle situazioni più difficili, per capire se è davvero il caso di restare dove sei o se forse non sia meglio, per la tua sicurezza o salute, andartene.
Ti insegna a continuare a respirare in mezzo alle difficoltà, e ti fornisce tecniche di respirazione che puoi utilizzare per calmarti, concentrarti, o recuperare energia quando serve: sul respiro noi yogi insistiamo particolarmente. Ci piace spesso dire “se puoi respirare, puoi fare yoga” perché effettivamente, per fare yoga, ti serve poco altro. Non hai necessariamente bisogno di un tappetino, o dei leggings più colorati e alla moda. Non hai neanche bisogno di lasciare la tua sedia, se non puoi o hai poco tempo. Cinque minuti a occhi chiusi, a concentrarti sul respiro e a controllarlo, sono yoga (e a volte quei cinque minuti risultano molto più difficili di un’intensa pratica fisica di un’ora e mezza!). Cinque minuti in cui non fai altro che respirare e osservare la mente, senza giudicare i pensieri che affiorano, cercando di lasciarli andare e tornare al respiro.
So bene che a volte il tempo è poco, e dedicarne un po’ a se stessi sembra uno spreco, ma dedicare del tempo a se stessi non è mai uno spreco, anzi: ritornerai al lavoro molto più rilassata e concentrata, e lavorerai meglio. Se puoi, dedicati un’ora almeno un paio di volte a settimana per fare qualcosa che ti piace (che sia yoga, pilates, nuoto, una corsa o una camminata), e negli altri giorni puoi ritagliarti cinque minuti in cui non fare altro che respirare.
Fai pace con l’ansia
Se ancora non ti ho convinta, lascia che ti dica un’ultima cosa. Per molti anni ho sofferto d’ansia, a volte intervallata da veri e propri attacchi di panico. Mi paralizzava al punto da non riuscire a fare cose importanti, come esami universitari o colloqui di lavoro. Non ti dico che ora l’ho totalmente eliminata dalla mia vita, perché ti mentirei; anzi, sono convinta che una certa quantità di ansia sia necessaria per spingerci ad andare avanti. Ma in circa sette anni di yoga ho imparato a riconoscerla appena cerca di insinuarsi nella mia mente. Ho imparato a interrogarla, a chiederle perché è lì, cosa vuole dirmi. A volte è lì per farmi notare che la situazione in cui mi trovo non va bene per me e devo cercare il modo di uscirne o cambiarla. A volte invece non ha ragione di essere lì, nasce magari dalla paura del nuovo o dal nulla, e in questi casi so che devo fare qualcosa subito per evitare che prenda il totale controllo di me. È proprio lì che mi fermo per quei famosi cinque minuti e respiro. Calmo il respiro, calmo la mente, e lascio andare l’ansia. In fondo, l’ansia è la proiezione della mente al futuro. Lo yoga ti porta nel momento presente.
Consiglio a tutti di provare a fare yoga non perché lo insegno, non perché è il mio lavoro, ma perché a me ha dato tantissimo e vorrei che tutti potessero sperimentarne i benefici. Quelli fisici, che sono infiniti, e quelli ancora più numerosi mentali. A me, lo yoga ha donato una nuova e più profonda conoscenza e coscienza di me stessa, una nuova consapevolezza, e soprattutto una vita un po’ più calma. Ma la cosa più bella è che mi ha insegnato che non c’è nulla di sbagliato a fermarsi ogni tanto, e concedersi il “lusso” di essere e basta, senza dover fare.
Se vuoi provare qualche sequenza di yoga a casa per vedere se ti piace, abbonati a In Video: c’è la nuova raccolta YOGATI! che ti insegna da dove partire.