Come presentarsi in modo professionale

Parlavamo la settimana scorsa di come essere professionali e di sicuro il modo in cui ci presentiamo non può essere messo in secondo piano.

Quindi, come ci si presenta in modo professionale?

Questa è una domanda da un milione di dollari, perchè non esiste una formula valida per tutti, ci sono troppe variabili: dipende da qual è il tuo target, a quale settore ti stai rivolgendo, per quale tipologia di servizio ti offri e, soprattutto, chi sei tu. Il punto chiave per chi vuole farsi conoscere da freelance, secondo me, è fare chiarezza su come  vogliamo essere percepiti e muoverci di conseguenza. Ci sono alcuni aspetti da curare con particolare attenzione e ti svelo quali sono i miei.

  • Un aspetto curato. Non parlo di moda o di griffe, ma della prima impressione che dobbiamo fare nel nostro cliente e che deve essere per forza positiva. Essere in ordine e vestita in base all’occasione è un buon punto di partenza: che tu ti debba presentare presso un avvocato o un’azienda nel settore sportivo, il tuo abbigliamento cambierà, anche se di poco. Ricordati che in base a come ti vede il cliente la prima volta, si aspetterà uno stesso stile anche nei vostri incontri futuri: non metterti il tacco 12 se (giustamente) non resisti una giornata intera con quelle altezze. Io faccio così: opto per uno stile nè troppo elegante (a meno che non sia l’occasione a richiederlo), di solito jeans o pantaloni neri e camicia o pullover, scarpe basse o con poco tacco, il trucco necessario per coprire i difetti ma non troppo marcato. In questo modo io mi sento a mio agio e potrò concentrarmi sul lavoro senza pensare al mal di piedi o alla gonna che si alza. Trova “il tuo stile”, quello che ti rappresenta e con il quale ti senti bene e vedrai che non sbaglierai.

 

  • Il linguaggio del corpo. Questo aspetto l’ho scoperto dopo aver notato, da cliente, alcuni atteggiamenti che mi allontanavano dal professionista con il quale avevo a che fare e ho cercato di non ripetere. Quando parlo di persona con i miei clienti cerco sempre di guardarli negli occhi e sostenere il loro sguardo: per chi è timida e non è abituata ad aver a che fare a tu per tu con le persone sarà una piccola sfida, ma potrai esercitarti davanti allo specchio. Cerca di non farti scappare espressioni strane del volto ma di rimanere abbastanza neutrale e sorridente, anche quando il cliente ti sta dicendo una cavolata o ti sta chiedendo una cosa infattibie: lascia alle parole il compito di declinare una richiesta o di gestire una situazione difficile e mantieni un atteggiamento positivo; avrai tempo di dire parolacce e sfogarti una volta risalita in macchina o arrivata a casa 🙂  Un’altra cosa che fa la differenza (facci caso) è la stretta di mano: non sopporto quelle strette mollicciose, senza forza, che non vedono l’ora di scappare a rintanarsi al sicuro. Cerca di avere una presa ferma, non troppo forte da non fare male, ma abbastanza da far capire fin da subito che fai sul serio. Sembra una stupidata, ma la tua stretta di mano racconta molto di te.

 

  • Il modo di parlare. A seconda della confidenza che hai con il tuo cliente o dal contesto, potrai scegliere di essere più impostata e formale oppure più amichevole e lasciarti andare anche a qualche battuta. È una questione anche caratteriale e spesso l’umorismo può servire a mascherare l’imbarazzo, ma bisogna saperlo dosare. Fai attenzione ai termini che usi, sceglili semplici e non troppo tecnici ed evita le espressioni dialettali o troppo giovani. Può aiutarti preparare una presentazione di ciò che fai e dei servizi che offri in anticipo ed esercitarti a dirla ad alta voce: così se il cliente ti chiederà delle delucidazioni sarai preparata.

 

  • I biglietti da visita. Anche se non hai un brand, anche se stai muovendo i tuoi primi passi, stampati una cinquantina di biglietti da visita. È sufficiente che siano in bianco e nero e semplici con tutte le tue informazioni principali, come ti spiegavo in qualche post fa, ma è importante lasciare al tuo cliente una traccia di chi sei e di come fare per rintracciarti.

 

  • Non fare l’effetto Roberto Da Crema, quello delle televendite. Cerca di ascoltare quello che ti racconta il tuo cliente per capire le sue esigenze, soprattutto quelle che non esprime chiaramente (perchè magari nemmeno lui sa di avere): spiegagli in modo semplice di cosa ti occupi, anche quei servizi ai quali non sembra interessato ma che secondo te potrebbero servirgli. Preparati in anticipo alle domande che il tuo cliente potrebbe farti, tipo sui tuoi prezzi, e sii pronta a rispondere in modo adeguato: potresti dire, ad esempio, che dipende dalla lunghezza del testo o da altri fattori, nel caso di servizi di interpretariato, spiegarli e fornire una quotazione “a partire da” (fai attenzione a ragione bene sul prezzo di base e calcola una stima “al rialzo” per non finire a rimetterci).

 

  • Prepara un preventivo accurato (e non fermarti lì). Come si fa un preventivo? Ne parlo anche su In Video, alla sezione “Il cliente ha sempre ragione” e a Freelancitudine: lo scopo del preventivo è convincere il cliente che tu sei la risposta ai suoi problemi e a farti pagare per i tuoi servizi. Non mettere solo numeri: presentati, spiega chi sei e cosa puoi fare per i tuoi clienti, azzarda uno o più servizi correlati (senza esagerare), inserisci i prezzi per i tuoi servizi, stabilisci le modalità di pagamento (sempre, almeno una parte, in anticipo) e le tue condizioni. Ma non è tutto: non limitarti a mandare la tua offerta e aspettare di ricevere una risposta. Se dopo qualche giorno non hai notizie, riscrivi al tuo cliente chiedendogli se ha qualche dubbio e offrendoti di aiutarlo rispondendo alle sue domande. Ricordati di chiedere al tuo cliente un commento al servizio che gli hai prestato una volta terminato il progetto: che sia positivo o negativo, potrai imparare come gestire meglio alcuni aspetti del tuo lavoro e come migliorare per il futuro. Se poi ne rimane super soddisfatto, chiedigli di lasciarti una recensione pubblica su Google o sulla tu apagina Facebook: aiuterà altri potenziali clienti a decidere che sì, affidarsi a te ne vale proprio la pena!

 

  • Mantieni i contatti nel tempo. Manda al tuo cliente un biglietto di ringraziamento al termine della vostra collaborazione o anche solo gli auguri di Natale: sarà un gesto speciale che verrà ricordato con piacere e che instaura un rapporto umano, oltre che lavorativo (la parte che io preferisco!). Se hai una newsletter, chiedigli se vuole iscriversi e mandagli messaggi sui tuoi servizi o link ai post del tuo blog dove racconti come lavori. Se sei in grado di coltivarlo, il rapporto con i tuoi clienti non si esaurisce nel momento in cui consegni la tua traduzione o termini il tuo servizio di interpretariato, ma al contrario crescerà e si rafforzerà nel tempo: questa si chiama “fidelizzazione”.

Ci sono sicuramente altri aspetti da tenere in considerazione per presentarsi in modo professionale, ma questi secondo me sono i principali. Ne hai altri che vorresti suggerire? Scrivili nei commenti: mi piace prendere ispirazione e imparare dalle idee degli altri! 😉

Parlo e scrivo in tutte le lingue che conosco Bevo tè bollente a tutte le ore del giorno, in tutte le stagioni. Amo quello che faccio e lo condivido con chi vuole fare il mio stesso lavoro.