Quando ho aperto partita iva e sentivo parlare di business plan, pensavo “a me non serve”. E invece mi sbagliavo di grosso! Il business plan non è un documento prerogativa delle grandi multinazionali, serve a tutti quelli che vogliono far funzionare la propria attività, piccola o grande che sia. “Business plan” è una parola che incute timore e soggezione, ma altro non è che, come dice il nome, una pianificazione del proprio business. Lo so, ti stai facendo un sacco di domande, e io provo a risponderti.
Perché farlo?
La mia risposta di solito è “perché no?” Il business plan deve essere la tua guida, deve contenere tutte le informazioni di base della tua attività e devi poterlo consultare tutte le volte che vuoi, soprattutto se senti che stai smarrendo la rotta. Non basta dirsi davanti allo specchio quali obiettivi si hanno, bisogna scriverli nero su bianco affinché non vadano smarriti nel vento (o nei meandri della nostra memoria). In più, se li scrivi, ti impegni anche con te stessa a portarli avanti.
Cosa devo scriverci?
Tutto! Devi inserire:
- come si chiama la tua attività (se ha un nome)
- perché vuoi fare quel che fai
- quali obiettivi ti prefiggi e in quanto tempo li vuoi raggiungere
- quali sono i tuoi servizi
- quali sono le tue tariffe
- chi sono i tuoi clienti
- come intendi promuoverti
- quali costi di avviamento prevedi.
Come devo farlo?
Come vuoi! Puoi scrivere un documento formale, redatto a computer, oppure renderlo più creativo (come suggerisce anche Francesca Marano nel suo ebook edito da Zandegù) con glitter e colori: il tuo business plan deve rappresentare te come professionista e come persona, deve essere il tuo supporto e devi ritrovarti quando lo leggi. Non importa che forma gli darai, fallo e basta!
Se non raggiungo gli obiettivi?
Sarò sincera: è quasi certo che tu non riesca a raggiungere qualcuno degli obiettivi che ti eri prefissata, è assolutamente normale. Quando si inizia un’attività da freelance non si sa a cosa si andrà incontro e non si ha il polso della situazione reale, quindi è facile sbagliare le stime di tempo, di soldi, di obiettivi. Ma resta molto importante avere una traccia di come e su cosa dovremo lavorare con un business plan: questo ti servirà per monitorare nel tempo i successi e gli insuccessi e in quest’ultimo caso, sarai in grado di analizzare perché qualcosa non ha funzionato e correre ai ripari, ricalibrando quell’obiettivo o mandarlo in pensione. Il business plan è un documento in continua evoluzione: più lavori e entri in contatto con quello che vuoi fare, più ti si chiariscono le idee e decidi su cosa vale davvero la pena puntare e investire il tuo tempo e il tuo denaro.
E se cambio idea?
È normale anche questo, anzi, è proprio fisiologico: come dicevo prima, quando iniziamo a lavorare come libere professioniste abbiamo un’idea di come vorremmo strutturare la nostra attività, ma questo spesso si scontra con la realtà e non è detto che ciò di cui eravamo convinte all’inizio resti invariato dopo mesi o anni dalla prima stesura del business plan. Cambiare idea significa anche avere una maggiore consapevolezza della nostra attività e del mondo del lavoro nel quale ci siamo buttate: ben vengano le modifiche, soprattutto se alla luce dell’esperienza diretta!
Devo proprio inserire anche il cliente ideale?
Identificare il cliente ideale è forse una delle cose più difficili per chi inizia a pianificare la propria attività da freelance e per chi mette mano per la prima volta al business plan. Ma ho una notizia: è indispensabile! Se non sai chi potrebbe essere interessato ai tuoi servizi, quali sono le sue necessità, su quali elementi che lo o la caratterizzano puoi puntare per promuoverti… come fai? Se non hai ancora esperienza lavorativa, prova a immaginare chi potrebbe avere bisogno dei servizi che vuoi offrire e inizia a elencare tutte le sue caratteristiche, compresi hobby, famiglia, età: potrai poi rivedere il tuo cliente ideale dopo aver portato a termine qualche progetto lavorativo e modificare l’identikit che avevi creato alla luce delle nuove informazioni che hai raccolto. Non sottovalutare l’importanza di sapere e conoscere chi è il tuo target: ti servirà per definire meglio i tuoi servizi, le tue sales page (cioè le pagine del tuo sito dove spieghi nel dettaglio tutti i tuoi servizi), come promuoverti e il TOV (tone of voice) che vuoi usare.
Da sola non ci riesco, a chi posso chiedere aiuto?
Da sole si fa più fatica a fare tutto. Chiedi a qualche tua collega nella tua stessa situazione, o a qualche ex compagna di università intenzionata a lavorare come freelance, di confrontarvi e discutere insieme dei rispettivi business plan: in questo modo avrai un parere esterno e oggettivo sui tuoi obiettivi e potrai ricambiare il favore. Se cerchi qualcosa di più strutturato, per approfondire ed essere guidata da chi c’è già passata, ci penso io! Puoi iscriverti a Alla ricerca del business plan e del cliente ideale, il prossimo appuntamento In Aula del Freelance Lab che si terrà a Bologna venerdì 29 marzo: sarà un workshop pratico dove scriveremo insieme il tuo business plan e potrai farmi tutte le domande che vuoi. Se invece vuoi restare al caldo di casa tua, puoi iscriverti a In Video dove troverai un’intera raccolta dedicata al business plan: ti spiego passo dopo passo come deve essere strutturato, cosa devi inserirci e qualche trucchetto per non perderti per strada. Cosa stai aspettando? Corri a scrivere il tuo business plan!